Ciao a tutti,
avete mai pensato all’osteopatia come terapia manuale per diminuire il dolore e migliorare la mobilità? Diverse ricerche nell’ambito scientifico hanno evidenziato significativi miglioramenti in termini di miglioramento delle funzioni muscolo scheletriche post trattamento.
Sappiamo che la biomeccanica, in presenza di tessuto danneggiato, per esempio quando il dolore cronico è presente, può dare risultati differenti ancora sotto valutazione. Mi piacerebbe però parlarvi brevemente di un modello a me molto caro, che è quello neuro fisiologico, poiché la ricerca si è spostata negli ultimi anni verso questo approccio, evidenziando appunto significativi risultati.
Significativi risultati sono stati evidenziati per la terapia manuale, soprattutto per quello che concerne l’asse ipotalamico, a noi tutti particolarmente caro soprattutto in questi momenti di stress collettivo. Senza stressarvi con noiose lezioni di biochimica o molecolare, volevo solamente presentarvi l’evidenza che oggigiorno ci spinge sempre più ad attivare e ” sensitivizzare” i nostri recettori. Aumentando cosi i mediatori di infiammazione quali la bradichinina, l’istamina ed altri, le quali dopo un lungo giro, portano a cambiamenti nel cervello. In tutto questo l’asse ipotalamico è complice, ed è fondamentale per quelle che possono diventare condizioni croniche come la depressione, l’obesità, oppure l’ipertiroidismo tra le tante.
Forse non sapevate, ed è per questo che mi piace parlarvene, che l’osteopatia può influenzare diversi elementi biochimici del dolore e infiammazione all’interno del tessuto neurale, apportando quindi interessanti risultati sulla qualità della vostra giornata.
Approfondimenti e fonti
Sampath, K. K., Katare, R., & Tumilty, S. (2019). Stress axis and osteopathy: A dual hormone approach. International Journal of Osteopathic Medicine. doi:10.1016/j.ijosm.2019.05.001